Considerazioni conclusive
Nella prima parte di questo lavoro, alla luce della letteratura sono stati
individuati i principali elementi che rendono un “luogo” della Rete
una comunità virtuale. Gli elementi oggettivi sempre presenti in una
comunità virtuale, dunque, sono: personae coerenti e stabili (di solito
con nomi e pseudonomi che non variano di frequente); consapevolezza da parte
dei partecipanti di fare parte di un gruppo; relazioni interpersonali condotte
attraverso diversi mezzi (conferenze pubbliche, e-mail private, contatti telefonici,
postali o fisici); condivisione di un linguaggio comune; sviluppo di un sistema
di norme e ruoli e, infine, esecuzione di rituali più o meno complessi
che delimitano i confini della comunità.
Dall’osservazione non partecipante, iniziata nel marzo 2002 e terminata
nel gennaio 2003, è emerso che it.arti.cinema, il newsgroup preso in
esame, si può considerare una vera e propria comunità virtuale,
in quanto è possibile riscontrare al suo interno tutti gli elementi sopra
citati.
Prima di introdurre il tema del fake, si è ritenuto necessario prendere
in considerazione il processo messo in atto dagli utenti per costruire la propria
identità online. Come sostiene Paccagnella (2000) per esistere in Rete
dal punto di vista sociale è necessario crearsi una “persona”.
Gli internauti per crearsi un'identità hanno a disposizione
numerosi mezzi come, ad esempio, il nickname, la firma e l'homepage, una sorta
di abitazione virtuale, o di "vetrina" grazie alla quale è
possibile "esporre" la propria immagine e presentarsi agli altri.
Nel corso del lavoro, si è più volte sottolineato il fatto che
in Rete è possibile gestire in modo più accurato la propria presentazione
di sé filtrando o autocensurando quelle parti della propria personalità
che si ritengono meno socialmente opportune (Walther 1996; Walther e Burgoon
1992).
Nonostante un'identità stabile sia indispensabile affinché possa
nascere un rapporto d'amicizia (Paccagnella 2000), si è visto come l'occasione
offerta dalla Rete di poter giocare con la propria personalità porti
frequentemente alcuni cybernauti a inscenare dei fake. Gli aspetti
che si possono simulare sono molteplici e coinvolgono principalmente il genere,
la razza e l'età. Altrettanto diverse e varie risultano essere le motivazioni
che inducono i navigatori a simulare un'identità fittizia: infatti, se
la maggior parte dei fake ha intenti ludici e goliardici, in alcuni casi gli
scopi sono di tutt'altra natura, come nel caso della pedofilia.
Nella seconda parte di questo lavoro, dopo aver presentato le peculiarità
proprie di it.arti.cinema, sono stati presi in particolare considerazione due
casi di fake che hanno avuto luogo al suo interno: G. G. e ALFA.
Nel prendere in esame i casi di fake sono stati considerati i seguenti aspetti:
"G. G." è comparso su IAC nell’estate del 1998 ed è
un fake presunto, in quanto, di fatto, non è mai stato né svelato
né scoperto dagli IACiners. Osservando questo caso si è visto
come all'interno del newsgroup le reazioni nei confronti dei fake non sono sempre
negative specie se il fake, come nel caso di G. G., si rivela simpatico e divertente
e non usa toni arroganti ed espressioni offensive o scurrili.
ALFA è un caso di fake collettivo apparso su it.arti.cinema all’inizio
del 1999. Un gruppo di quattro IACiners ha "messo alla prova" gli
altri membri della comunità talvolta con bonarie provocazioni e prese
in giro, altre volte con veri e propri insulti e attacchi verbali, degenerati
in successive flame war. Questo fake è stato messo in atto per un fine
prettamente ludico: una sorta di “scherzo virtuale” ai propri “amici
reali”. Si è inoltre osservato come il fake ALFA abbia dato vita
fin dai primissimi messaggi a dubbi e sospetti da parte degli IACiners: ciò
testimonia come solitamente gli inganni virtuali su questo newsgroup abbiano
una vita piuttosto breve. Infine, come nella maggior parte dei casi di fake
osservati su it.arti.cinema, anche nel caso di ALFA gli autori del fake hanno
svelato la frode agli altri partecipanti al newsgroup.
Dall’analisi condotta è emerso che il fenomeno del fake ricorre
piuttosto frequentemente nella storia di it.arti.cinema e nella maggior parte
dei casi viene messo in atto dagli stessi membri del newsgroup per movimentare
la vita della comunità, o per prendersi gioco degli altri partecipanti:
ciò dipende soprattutto dal fatto che fra i numerosi oldbie di IAC esiste
un rapporto amicale di lunga data. I molti messaggi umoristici e il gran numero
di post off-topic testimoniano l'esistenza di un consistente background condiviso
all'interno del newsgroup (Baym 1995). Inoltre, il solido legame di amicizia
che unisce gli oldbie, nonché la struttura compatta del gruppo, fanno
sì che anche nel caso in cui si verifichi un fake messo in atto da un
newbie, l'equilibrio della comunità non venga turbato o gravemente compromesso.
Si è visto come i casi di fake verificatisi all'interno del newsgroup
in questione siano sempre stati messi in atto per fini ludici e goliardici.
Certamente, agli occhi di una persona che non si è mai avventurata fra
le maglie della grande Rete e non ha mai "esplorato" i mondi intriganti
e ammalianti delle comunità virtuali , ma conosce Internet solo attraverso
l'immagine proposta dai mass media, il cyberspazio potrebbe apparire come un
mondo popolato da persone bizzarre, problematiche e con motivazioni discutibili.
Lo stesso fenomeno del fake, inoltre, potrebbe sembrare un atto negativo, patologico,
che nasconde problemi di identità e di adattamento sociale. Inoltre,
numerose ricerche sul comportamento umano mostrano che modificazioni anche minime
dell'ambiente possono indurre le persone cosiddette "normali" a comportarsi
in modo differente e inusuale: in determinate circostanze, pertanto, chiunque
può agire in maniera non consona al proprio comportamento abituale. Internet
costituisce senza dubbio un ambiente molto diverso da quello offline, in quanto
offre risorse e possibilità insolite e nuove: dunque, non deve meravigliare
la presenza di modalità relazionali e comportamentali differenti da quelli
riscontrabili nella cosiddetta "vita reale".
Per concludere, ci sembra quindi che nel caso di it.arti.cinema, è possibile
considerare il fenomeno del fake una modalità del tutto nuova di giocare
e divertirsi all'interno di un gruppo virtuale, più che una conseguenza
dell'allettante possibilità offerta dalla Rete di poter adottare un'identità
completamente nuova o la manifestazione di una patologia psichica.