Subject: SEI GIORNI, SETTE NOTTI
From:     rob5000@iperbole.bologna.it (Spaceman Spiff)
Date:     Fri, 30 Jul 1999 10:23:57 +0200
Harrison Ford, incontrato ad un vernissage d'arte moderna la sera prima
della visione di "Sei giorni, sette notti" (l'argomento del post e',
come vedrete, una recensione del film) alla Galleria d'arte moderna, mi
aveva conquistato con il suo fascino cuccioloso eppure tosto, il suo
sguardo magnetico, una certa rudezza della voce. Dall'altra parte della
sala ci eravamo guardati, piaciuti, desiderati. Sapevamo tutto l'uno
dell'altro prima ancora di incontrarci in mezzo al salone, sotto il
lampadario di bicchierini di carta trasparenti, un'opera d'arte come
tutto il resto.

Eppoi quella passeggiata per la fiera addormentata, sotto le torri di
Kenzo, gli spartitraffico erbosi, il suo braccio attorno alla vita, mi
aveva fatto decidere: Harrison e' affascinante, tenero, deciso. Per la
nostra storia ci sara' un futuro. Anche se al massimo di quindici mesi.

Tuttavia, il giorno dopo, al cinema, ho avuto modo di ricredermi:
tutt'altro che l'uomo affascinante che la sera prima al chiaro di luna
mi aveva sussurrato all'orecchio, harrison era chiaramente spaesato,
annoiato, osceno, oseri dire, nella sua voglia di quattrini.
Sei giorni, sette notti, e' obbiettivamente, una cagata. Sei giorni,
sette notti, prometteva, a chi come me, si pasce spesso di
romanticherie, a intervalli piu' o meno regolari, delizie pari a quelle
di "Come cenere nel vento". 
Pero' pero', certe scene tirate via, certe sciocchezze obbiettivamente
indigeribili, l'aria di chi e' li' per caso e sopratutto per soldi, mi
hanno fatto decidere di non rivedre piu' Harrison. Come posso affrontare
la vista di uno che ha recitato cosi' male? Cosa direbbero i miei amici
alle mie spalle, sulla sua pessima recitazione? Se solo si fosse fermato
a "Witness"!!!

Non so, forse e' vero, come dice mia cugina di secondo grado, che gli
attori non bisognerebbe conoscerli mai al di fuori del loro posto
naturale, il set, dove intrecciano magia e bugie. Nella vita reale, la
domanda spesso e': "Mi amera' per tutta la vita? Mi stara' succedendo
veramente veramente? Sara' meglio che prendo le distanze? Sara' meglio
che prenda appunti per raccontarlo agli amici, quando mai mi
risuccede?". Insomma, certo e' uno scorcio di vita vissuta. Eppoi ci
faccio una recensione sopra, al film, intendo.

Ora non so come andra' fra di noi, mi arrivano ogni giorno cento rose
rosse dal gambo lungo che non so piu' dove mettere, ma sono indecisa:
purtroppo e' materia di biglietti dei baci perugina e di discussioni di
su iacine che ai ragazzi bisogna sempre far credere che crediamo alle
bugie che loro ci raccontano perche' si credono che a noi vadano
raccontate bugie. Vi immaginate se rimanessero senza un accidente da
dire? Uhhh!!! E chi avrebbe il coraggio di negare una palpatina per
farli riprendere dallo sconforto del nulla che si ritrovano nel
cervello, allora?

ffffff