Questa non è una squadra come tutte le altre. Chiunque può proclamarsi gentleman, senza restrizioni di sesso, età, religione e gusti cinematografici. L'essere gentlemen è una condizione dello spirito, una regola di vita, un punto di forza nei momenti difficili: in altre parole, una cosa totalmente inutile. Detto questo, il vero Gentleman di IACine non può dirsi tale se non ha letto il Manifesto dei Gentlemen e non ha giurato eterna fedeltà al Supremo Ideale.
Nelle ultime ore che sembrano essermi concesse su questo computer, rilancio il cazzeggio associativo nello spirito dell'Inutile Thread, proponendo come legacy la costituzione della squadra dei Gentlemen. Visto che ci accusano di essere una cricca, ebbene adesso noi creiamo il nostro club esclusivo ;-)
Finora mi pare di aver raccolto le adesioni di Eddie,
Pierangelo, Aramesh...
Chiunque altro sia interessato faccia
reply.
Conto nell'adesione almeno di Carlo, Alberto, alesss,
Spiffa (ovviamente la squadra, lungi dall'essere a men's only
affair, e' aperta anche alle gentildonne...).
Si astengano
Tosi, GeorgeKaplan, Tommasi, Astorina e perditempo.
Non ho la possibilita' di stilare un manifesto completo (o Dogma che
dir si voglia), e anzi vi invito a contribuire alla sua creazione
(sempre in follow-up per non incasinarci coi thread - se restiamo su
un solo thread forse riesco a seguirvi anche su dejanews dai computer
dell'universita').
La squadra non richiede la fidelizzazione in esclusiva: si puo'
restare AR, rounders meneghini, eccetera.
Fra i criteri di ammissione si impone uno stile di comportamento sul
gruppo poco incline all'aggressione verbale, il piacere
dell'argomentazione anche ironica, senza eccedere nel sarcasmo.
L'autoironia e' un must, charme is a plus.
I gentlemen si riconoscono reciprocamente per affinita' di attitudine.
Gli atteggiamenti aristocratici e massonici sono banditi: il gentleman
e' tale per stile e comportamenti, non per appartenenza di casta (cito
a memoria, correggetemi se sbaglio: "Dis'omo alter 'Gentil per sclatta
sono': lui semblo al fango, alla belletta...")
Il takkinaggio e' ampiamente consentito, purche' attenendosi ai
criteri sopra esposti. Il buonismo e' invece assolutamente proibito in
ogni sua forma ed espressione: i gentlemen devono poter sostenere
anche posizioni controcorrente, senza scadere ne' nella provocazione
volgare, ne' negli estremi opposti del politically correct a tutti i
costi o del "volemosebene" new age.
L'irriverenza e' incoraggiata, purche' si tenti di esprimerla con
stile e parole affilate, non banali (eccezione: "La Bignardi quando
spoilera e' una stronza" e' frase che il gentleman puo' pronunciare
tranquillamente, in quanto descrive una realta' oggettiva: non c'e'
bisogno di grandi giri di parole)
Si propone poi la ricerca di padri spirituali e referenti cinematografici: che so, Alec Guinness (eventualmente nella somma sintesi kenobiana), David Niven...
Il dandysmo decadente costituisce perversione immorale: lo stile deve essere motivato dall'occasione, non ostentazione narcisistica.
Finche' Carlo non propone qualche fine citazione dal trattato del sublime, o dai manuali di retorica atticista, propongo come motto provvisorio:
STYLE MATTERS
Per ora non ho altro da dire. Io non potro' essere a lungo accanto a voi sul gruppo, ma seguiro' la crescita della squadra con fervente passione. Sono certo che quando saro' lontano da un qualsivoglia collegamento internet, voi potrete continuare egregiamente anche senza di me.
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Style Matters
Enrico Pacciani