Subject: [RECE IACINERS LUNGO] IL MATRIMONIO DELLA MAFE
From:     rob5000@iperbole.bologna.it (Spaceman Spiff)
Date:     Tue, 22 Jun 1999 16:24:20 +0200
L'ultimo film di MariaFelicita de Baggis racconta un evento molto comune
ma non per questo meno importante nella vita di una persona: il
matrimonio. La leggerezza con cui si svolge la storia e' perfetta per
rendere l'idea di un evento a lungo atteso e desiderato: lungi dal
movimentare la trama con eventi catastrofici quanto ingiustificati (per
esempio "il matrimonio del mio migliore amico" e molti altri), gli
autori si mantengono su un binario di semplicita' veramente riposante.
Diciamo che il finale era scontato, per questo non ho messo la tag
"SPOILER". 

Sono poche le scenografie importanti: tutto in realta' e' affidato alla
recitazione degli attori e alle facce di simpatica gente normale (tutti
attori non professionisti), che popola il set peraltro davvero bello: la
villa con una bellissima bouganvillea sulla facciata, piena di angolini
in cui posare le stanche ossa, una piscina in mezzo al verde (dove si
svolgera' la parte finale del film), una chiesa di campagna.

Il punto di vista e' quello di un'invitata proveniente da una delle
citta' del nord, nebbiose e puzzolenti di smog: insieme a lei scendiamo
attraverso la penisola, e man mano che il paesaggio al di la' del
finestrino cambia, ecco che anche la sua disposizione d'animo si fa
leggera, pronta per lo svolgersi dell'azione (peraltro concentrata in
sole 48 ore) al centro della vicenda. La campagna intorno a Taranto
profuma di erbe aromatiche e tutto e' fiorito; si intuisce (e viene poi
chiaramente affermato da molti personaggi, in special modo dalla madre
della sposa) che il tempo e' stato piovoso, e tornera' ad esserlo: unica
oasi di pace, la giornata delle nozze, con una metafora decisamente
scoperta.

Al suo arrivo, la ragazza, che nel frattempo si e' resa presentabile in
uno dei bagni del treno (il primo dei momenti genuinamente comici di
questo film) viene accolta dalla nubenda, e condotta ad una cena di
amici, riunitisi per festeggiare l'imminente matrimonio. Quanti film
abbiamo visto che presentano personaggi a tavola? L'elenco e'
lunghissimo: mangare insieme e' una delle attivita' umane piu' riprese
dalla cinematografia mondiale, e possiamo dire che anche questo film non
aggiunge moltissimo al gia' detto, a meno che non vogliamo focalizzarci
sulle impressioni gustative degli invitati: si mangia un pesce da urlo.

Oltre a questo, un rapido colpo d'occhio, non si sa quanto ruffiano (per
la probabile sponsorizzazione) sul tavolo, rivela un numero di
telefonini forse superiore a quello dei convitati. Vicino ai futuri
sposi, un tal Sam, che impareremo a conoscere, aggiorna la ragazza
(Spiff, si chiama) su una sfiga che gli e' successa: raggiungendo il
luogo dell'appuntamento ha fuso il motore della moto. La ragazza gli
attribuisce, seduta stante, un milione di BarryZpoints: tuttavia, prima
della fine del film, al Sam capiteranno altre disavventure, prima di
incontrare l'amore.

La serata scorre tranquilla, fra telefonate di auguri del Capo dei
Ricchioni (un personaggio carismatico che pero' non vedremo mai in
faccia) e chiacchere cinefili con il fratello della sposa, Marcello,
giovane regista emergente.

Tutti a dormire: domani sara' una giornata memorabile!

La giornata di sabato si apre sulla splendida scenografia della villa,
dove Spiff e la sposa si concedono un tuffo in piscina prima di
cominciare le preparazioni per la cerimonia. Dal bordo della vasca
lasciano inquietanti messaggi alle segreterie di tal Vanz e Angelo, per
spaventarli a morte con messaggi del tipo "ho deciso di non sposarmi: mi
sono accorta che in realta' e' te che voglio". Tuttavia questa parte del
film non e' affatto approfondita (non sentiremo nient'altro dei due,
tranne le loro voci registrate), e rimane poco giustificata dagli eventi
successivi. Questo episodio potrebbe tuttavia essere visto come un
ironico richiamo a tanti altri film (penso a "il testimone dello sposo"
per esempio) in cui accadono improbabilissime catastrofi nuziali.

Nel primo pomeriggio la sposa, finalmente abbigliata con qualcosa di
piu' dell'asciugamano che ha portato per mezza giornata, si sottomette
alle cure del parrucchiere e del truccatore, in un'atmosfera di festa e
calore familiare: il papa' assiste all'opera tracannando a collo una
bottiglia di prosecco. Stiamo arrivando al clou della vicenda e
dell'azione: poco prima dell'appuntamento in chiesa la sposa infine si
veste, con l'aiuto della mamma e delle zie (spiff assiste come in un
sogno: e' indicato dalla soggettiva sfocata, usata in questo contesto
forse anche per dare risalto alla favolosa biancheria intima della
sposa). Il "qualcosa di azzurro" viene prontamente trovato e un piccolo
dramma familiare evitato.

L'arrivo in chiesa e' impressionante: in una nuvola di tulle (o
vattelappesca) bianco crema la mafe finalmente appare agli occhi degli
invitati che l'attendono sul sagrato: l'elegantissimo padre l'accompagna
dentro, dove l'attende uno splendido Alberto, in completo scuro. Tutto
si svolge secondo i canoni, "vuoi tu prendere..." e tutti dicono di si
al momento giusto. Nessuno si perde gli anelli (bella idea aver evitato
questo artificio nel copione: complimenti, qui e altrove, per la finezza
).  Che la sposa sia disastrosamente emozionata si intuisce unicamente
dal sorriso con cui legge il brano dalla Genesi che parla della costole
di Adamo, brano che in mattinata lei e spiff hanno recitato in chiave
blasfema. E' una bella cerimonia, il sole entra a fiotti dalle alte
finestre, il calore dell'affetto familiare e degli amici e' reso con
poche efficaci pennellate, evitando la retorica affettiva spesso
presente in opere che presentano questi avvenimenti.

Tutti poi seguono fino alla villa la nuova coppia, calma piu' della
maggior parte degli invitati. Ma d'altra parte (lo sappiamo dal
ragionamento interiore, in forma di voce fuori campo, del nostro pdv,
sempre spiff) il loro legame e' collaudato, e veramente profondo e
sincero: insomma, se esistono due che saranno felici insieme sono mafe e
alberto.

Uno splendido buffet e' apparecchiato in giardino, e i tavoli preparati
attorno alla piscina illuminata: Spiff e Sam, che indossa la maglietta
di Pulp Fiction sotto una camicia peraltro sobria sono sistemati in un
tavolo con colleghi di lavoro della mafe, tutti "infoservi", come si
dice in gergo: tuttavia lungi dal mettersi a parlare (ecco un'altra
finezza!) di computer, la conversazione, ad opera dell'insospettabile
Sam si sposta sul cinema. Esordendo con l'affermazione "Io sono un
ricchione in fatto di cinema", Sam condanna se stesso ad una lunghissima
spiegazione: sta di fatto che dopo poco tutto il tavolo discetta di "La
storia di Qui Ju" e Dryer. 

Sam e' anche l'unico che affronti una lunghissima discussione con una
ragazza che afferma (con poco tatto, data la compagnia) che Internet e'
fatta per chi cerca l'avventura facile. Nel duetto che segue, la
comicita' e' data dalle facce che gli invitati fanno l'uno all'altro
mentre lei non guarda, per esprimere disappunto, mal di pancia, noia
profonda per l'argomento, totale dissenso: si ride sinceramente. Che la
ragazza in questione (Sabrina) sia anche una delle piu' belle ragazze
che Spiff abbia mai visto in vita sua solleva forti dubbi sul fatto che
Sam sia veramente il ricchione che afferma di essere.

La cena e' ottima: piatti di pesce semplicemente commoventi: Spiff
conosce il nome di circa la meta' delle cose che mangia, ma cio' non le
impedisce di godersela da morire. Pero' non aspettatevi che sia precisa:
questa parte del film scorre via in un lampo. 

Alla fine della cena, verso mezzanotte, sgomberati i tavoli, gli
invitati cominciano a ballare, e c'e' un piccolo colpo di scena che ci
aiuta a capire il carattere di mafe, spesso definita come un po' troppo
esuberante dai suoi detrattori: suo padre, uomo distinto e posato,
comincia uno spogliarello in mezzo alla gente. Viene fermato, con
un'occhiata ammonitrice, dalla mamma della sposa.

Dopo poco, l'atomsfera si scalda ancora, e, durante un episodio confuso
la sposa finisce in acqua, dove peraltro, perfettamente a suo agio, si
esibisce in un fluido crawl. Questo e' il segnale: in un crescendo dal
tono vagamente comico, gli invitati maschi si liberano degli abiti,
rimanendo pero' per la maggior parte in cravatta e calzini, e si
tuffano, chi nella postura "a bomba" chi con un bel carpiato, dal
trampolino. Scattano i flash, ronzano le videocamere: sono momenti che
troveremo impressi in pellicola, come la bella vasca fatta da Sam in
stile 'rana".

Quando la compagnia si scioglie e' ormai quasi l'alba: alcuni restano a
giocare a biliardo in una delle sale della villa, altri si avviano verso
bar sulla costa aperti tutta notte.

La giornata di domenica, sotto una pioggia scrosciante, la casa si
risveglia: la festa e' finita, tutti, stanchi ma soddisfatti, si
raccontano le impressioni sulla memorabile giornata appena trascorsa.
Mentre Spiff raggiunge con Marcello Mafe e Alberto sulla costa, dove si
fermeranno a pranzo, apprendono dell'altra disavventura occorsa a Sam:
qualcuno ha rovinato con due grosse ammaccature la fiancata dell'auto
che il ragazzo ha preso a noleggio. 

Un altro milione di BarryZpoints si aggiunge al bottino di Sam, il quale
pero' sembra aver gia' trovato consolazione nei begli occhi di un'amica
della Mafe (non Sabrina). Restera' a Taranto fino a venerdi prossimo per
aspettare che gli riparino la moto, e si intuisce dallo sviluppo del
plot che non sara' molto triste l'attendere.

Nella serata di domenica Spiff sale sul treno che la porta al nord,
lasciando i suoi nuovi amici (che ritrovera' in ICQ), mafe e alberto,
ormai ufficialmente marito e moglie: partiranno l'indomani verso
l'Australia, meta del viaggio di nozze, ma anche scoperta metafora
dell'allontanarsi dalle preoccupazioni e dagli affanni in cui gli altri
invitati sono invece inevitabilmente precipitati il lunedi' mattina.

ffffff